In questo laboratorio abbiamo usato “tecnologie di cartone”
per capire meglio il senso e i meccanismi più profondi e meno evidenti dei
media digitali. Detto in questo modo può sembrare bizzarro, ma è andata proprio
così. Perché il digitale ci fa andare veloci mentre la carta e le forbici hanno
un ritmo più lento, ma per vivere bene oggi, connessi con il mondo e
soprattutto con noi stessi, sono necessari sia lentezza che velocità. Ecco il
nostro viaggio nei meandri della rete!
Tutto è cominciato dalla rete: nella prima sessione
mattutina i partecipanti, muniti del loro personale sacchetto dropbox hanno condiviso sulla nostra
rete i loro oggetti personali che poi gli altri hanno commentato con frasi o
attaccando un adesivo like. Questa
prima attività ci ha permesso di chiarire il contesto in cui abbiamo collocato il
percorso in modo tangibile. “Rete” in inglese si può dire web o net, e ogni termine
ha una sfumatura semantica differente. Web
è la tela del ragno, una tela tessuta da organismi animali, di origine naturale,
net invece è la rete artificiale,
come la rete per pescare: costruita dall’uomo. Anche nel mondo di internet
esiste questa differenza, perché net è la struttura di cavi, tubi e onde
elettromagnetiche che fanno da supporto per il trasferimento dei dati; web sono
invece i contenuti che noi uomini, come piccoli ragni, tessiamo e condividiamo
appunto del www, il World Wide Web.
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