I social network, come Facebook, Twitter, Linkdin, Instagram
non sono solo una moda, non sono nemmeno innocenti finestre sulla nostra vista
aperte solo per gli amici: “Se un servizio web è gratuito, la merce sei tu” (Douglas
Rushkoff). Grazie alla visione di alcuni video, dopo aver spiegato i meccanismi
pubblicitari di Facebook e il funzionamento di Twitter e Linkedin abbiamo
riflettuto sul ruolo sociale, economico e relazionale dei social network,
abbiamo costruito un vero e proprio social network su “supporto cartaceo”
appendendo i nostri profili al muro e permettendo che tutti sbirciassero i
nostri gusti e i nostri commenti. Qual è il valore delle informazioni che
condividiamo online? In che modo i social network stanno cambiando l’economia e
che impatto sulle nostre relazioni interpersonali? Se l’azienda Kodak,
all’apice del suo successo negli anni Novanta dava lavoro a 140 mila persone.
Quando Instagram è stato venduto a Facebook per un miliardo di dollari aveva
tredici impiegati. Il suo valore non era certo dovuto alla straordinarietà di
quei pochi dipendenti, ma dipendeva dalle informazione che i suoi milioni di
utenti condividevano sul social network gratuitamente. E’ stata molto significativa
l’attività sulla pubblicità: ogni partecipante doveva studiare il profilo di un
altro e poi creare una pubblicità targettizzata su di lui/lei. Chi ha davvero
“cliccato” sul suo annuncio? Quanto ci assomiglia la nostra identità virtuale?
I potenti server di Facebook hanno molte informazioni, anche estremamente sensibili su
buona parte della popolazione mondiale. Non possiamo mai conoscere il server
così bene quanto il server conosce noi, direbbe Jarome Lanier (La dignità
nell’era di internet, il Saggiatore, 2013).
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